Intervistato dai professionisti di Bloomberg, il finanziere Davide Serra riporta la propria esperienza internazionale all’interno del dibattito creatosi intorno alla cosiddetta Brexit, ovvero la scelta, votata dai cittadini della Gran Bretagna, di abbandonare l’Unione Europea.
Le conseguenze di tale decisione si riverberano sia sul piano economico che su quello politico, intaccando l’UE in particolare nella sua sede principale, Bruxelles. Alla visione prospettata dagli esperti Bloomberg, riguardo una rivoluzione politica nella capitale belga, Davide Serra propone una riflessione di natura politico-economica secondo la quale la reazione corrisponderebbe maggiormente a una sensazione di emergenza.
Questa sarebbe dovuta ad una sempre maggiore crescita dei populismi in egual misura in differenti Paesi appartenenti all’UE. Tale fenomeno sarebbe causato, secondo il CEO di Algebris Investments, dall’atteggiamento tenuto dai politici locali nel momento in cui non riescono ad introdurre un efficiente piano di riforme. In tal caso delegano la responsabilità a Bruxelles, creando un forte scetticismo verso l’Europa.
Nel caso italiano è emblematico come il sindaco della capitale, Roma, sia una figura innovativa, ovvero quello della prima donna incaricata, ma appartenente ad un movimento estremamente euro-scettico. Questo, dichiara Davide Serra, alimenta il populismo, che a sua detta risulta ingiustificato: il finanziere stesso è imprenditore e conduce il proprio business a livello internazionale senza riscontrare le difficoltà denunciate da tali ideologie. Sia che si tratti del contesto europeo o asiatico, l’ambiente si presenterebbe competitivo in modo equo, perciò ciò che conta sarebbe, soprattutto, l’atteggiamento dell’imprenditore.
Per visionare l’intervista completa:
http://www.bloomberg.com/news/videos/2016-06-20/the-positive-political-shock-of-a-brexit
Be First to Comment