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Alessandra Fornasiero interviene al convegno “Smart Utility Hub” a Rimini

Alessandra Fornasiero, imprenditrice specializzata nella responsabilità sociale e corporate e nella diffusione di consapevolezza verso i temi ambientali, ha parlato a margine del convegno “Smart Utility Hub”, che ha avuto luogo alla Fiera di Rimini tra il 6 e il 9 novembre scorsi. Fondatore di CSRValue e negli ultimi tempi della startup Circularity, è intervenuta analizzando il tema a lei caro dell’economia circolare, declinandolo sotto diversi punti di vista. Nelle sue parole, in questi ultimi anni è stato abbondantemente sviscerato e condiviso a livello di coscienza della cittadinanza il problema dell’efficientamento energetico, soprattutto su come impattare meno e meglio rispetto al recente passato. Al contrario, il tema altrettanto importante del flusso delle materie prime sconta ancora oggi una mancanza di dibattito pubblico soprattutto a livello di Stato e imprese: non è un caso infatti che le istituzioni non abbiano ancora legiferato chiaramente su come portare avanti politiche di riuso dei materiali di scarto di lavorazione all’interno delle aziende. Attualmente questi sono per la maggior parte il prodotto dell’utilizzo di materie vergini, tali poiché ancora valutate di maggior qualità rispetto a quelle frutto di un riciclo, seppur in compliance con le norme vigenti che a livello europeo, al contrario che negli USA, sono già parecchio stringenti. Mentre, quindi, l’opinione pubblica ha già introiettato l’inevitabile passaggio da una economia lineare a una di tipo circolare, per le aziende, complice una ancora marginale convenienza di tipo economico, il recupero dei materiali di scarto è ancora decisamente sbilanciato a favore di un utilizzo di materie prime di nuova estrazione dal sottosuolo. Inoltre, in Italia non ci sono ancora decreti attuativi che possano portare a parlare di un totale no waste, ovvero di una ottimizzazione del processo portata perfettamente a compimento. Nonostante la direttiva europea del giugno 2018 sull’economia circolare, per fare in modo che questo processo virtuoso diventi efficace anche da noi mancano quindi ancora gli asset impresa e quello delle istituzioni locali. Come ultimi importanti tasselli a completamento di questo puzzle di attori coinvolti, Alessandra Fornasiero individua anche quello della rete, ovvero della messa a fattor comune dell’intero network di soggetti diversi coinvolti nell’economia circolare che presi singolarmente non fanno davvero la differenza, e quello dei dipartimenti di ricerca e sviluppo dei vari atenei italiani, sempre più di eccellenza e sempre più dirimenti nella questione. Circularity è infatti una piattaforma in grado di creare network tra interlocutori apparentemente non affini tra loro, sviluppando un circolo virtuoso all’interno dell’economia circolare. Concludendo il proprio speech e riassumendo quanto finora affermato, Alessandra Fornasiero lancia un campanello d’allarme sulla effettiva e piena presa di coscienza in toto da parte delle utilities italiane rispetto alla impellente necessità del network virtuoso sopra citato.

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