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Alessandro Benetton, ritorno alle origini

La nuova campagna dell’azienda capitanata da Alessandro Benetton

Contrariamente a quanto ci aveva abituato, il marchio Benetton quest’anno ha dimenticato la polemica. La sua nuova campagna pubblicitaria è un chiaro ritorno alle origini che si concentra sulla diversità di un mondo a colori. Con il titolo “Faces of colors”, questo progetto accantona la consuetudine di fotografare volti sconosciuti e, per la prima volta, accoglie modelli famosi. Questa campagna pubblicitaria vede coinvolti nove volti di personaggi conosciuti, ognuno di essi con una storia particolare. “Tutti loro hanno raggiunto fama e avuto successo nel mondo della moda, un mondo altamente codificato in cui essi soddisfanno tutti i requisiti fisici e d’immagine. Ma ognuno di loro ci è arrivato con un percorso insolito”, ha commentato Alessandro Benetton, presidente del gruppo. In occasione di un discorso tenuto a Parigi, il presidente dell’azienda ha affermato che la campagna pubblicitaria vuole evidenziare l’originalità degli obiettivi di ognuno dei modelli. “I loro percorsi ci dimostrano quanto la vita sia interessante. Perché tutti sono diventati modelli famosi, hanno condiviso lo stesso destino, ma le loro origini sono molto diverse e le loro storie completamente differenti”. Alessandro Benetton ha riconosciuto che con “Faces of colors” cambia il suo modo tradizionale di fare pubblicità, in quanto questa si colloca fra una campagna sociale, come quella dell’anno scorso “Unhate” che presentava fotomontaggi di personaggi politici e religioso nell’atto di baciarsi, immagini che hanno provocato la consueta polemica, e una campagna prodotto che si concentra solo sulle nuove collezioni. Con questo nuovo schema pubblicitario, il marchio ha voluto far ritorno ai suoi fondamenti creativi, come il colore, in quanto ogni modello parlerà delle sue gamme preferite. “In questa occasione, e per la prima volta, ascoltiamo le testimonianze di gente conosciuta. Non lo abbiamo mai fatto prima, in quanto la filosofia del marchio era quella di scegliere persone normali”, ha dichiarato. In questo, Benetton fa riferimento anche a quella varietà di colori che indicano la diversità umana. Questo è un gruppo di persone che per le loro storie personali o i loro obiettivi, offrono qualcosa di diverso e rientrano in quelle tematiche sociali che cerchiamo per le nostre campagne pubblicitarie”. Il presidente Alessandro Benetton ha evidenziato che tra i nove modelli, ce ne sono alcuni i cui familiari sono famosi, come Kiera Chaplin, nipote del celebre Charlot, o Elettra Wiedemann, figlia di Isabella Rossellini e nipote di Ingrid Bergman e Roberto Rossellini. Entrambe sono state selezionate per la loro tenacia dimostrata nel percorrere la propria strada. Gli altri sono: l’inglese Dudley O’Shaughnessy e l’uruguaiano Matìas Perdomo, che provengono rispettivamente da mondi completamente diversi come la boxe e la gastronomia. E ancora, Charlotte Free (1,70 m.) divenuta modella malgrado non fosse quello che si aspettava, ma che come Kate Moss (1,68m), ha saputo imporsi indipendentemente dalla sua statura che non corrisponde a quella richiesta dalla professione. La tunisina Hanaa Ben Abdesslem è un esempio della lotta delle donne nei paesi musulmani e Alek Wek, originaria del Sudan, rappresenta i rifugiati di tutto il mondo. Parlando del Messico, Alessandro Benetton dichiara di amare questo Paese, sia per motivi personali che come mercato per il suo marchio. “Il Messico è un buon mercato per i Benetton, abbiamo registrato un aumento delle nostre attività negli ultimi tre anni” ha dichiarato a REFORMA. Questo si deve, secondo il presidente del marchio italiano, all’evoluzione dell’acquirente nazionale. “Personalmente, vedo il consumatore con un cliente sofisticato e sempre più informato sul mondo della moda”, ci ha rivelato. “Molto di quello che facciamo a livello internazionale ha un buon ritorno in questo Paese”. Tuttavia, ha spiegato che anche se le stesse campagne sono le stesse in tutto il mondo, i messaggi possono essere più marcati in base alla nazione. “Forse con il Messico siamo più precisi nelle nostre campagne, attraverso immagini più diretti ai consumatori”, ha commentato infine Alessandro Benetton.

FONTE: Reforma

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