Dividendo invariato e buy-back fino a 200 miliardi per la Ferruzzi Finanziaria, holding del gruppo Ferruzzi il cui consiglio ha esaminato martedì la bozza di bilancio. Agli azionisti. nell’assemblea del prossimo 28 giugno, verrà proposta la distribuzione di 75 lire ai titoli di risparmio e 45 agli ordinari, per un monte dividendi pari a 65,7 miliardi di lire. Il consiglio chiederà inoltre la facoltà per riacquistare azioni proprie fino a 200 miliardi di lire. I titoli oggetto dell’operazione saranno sia ordinari che di risparmio non convertibili, e la proposta sostituisce la precedente autorizzazione fino a 150 miliardi che sarebbe venuta a scadere in dicembre. Con i dati della Ferruzzi Finanziaria, il secondo gruppo privato italiano dopo la Fiat, si chiude la stagione dei grandi bilanci. Al termine se ne ricava la sensazione precisa che le società abbiano voluto dare segnali di ottimismo al mercato, in un momento congiunturalmente difficile.
E d’altronde i primi i dati di questo ’91 sono benauguranti per la holding del gruppo Ferruzzi. Il margine operativo lordo, che segnala l’andamento della gestione industriale della società, presenta infatti nel primo trimestre una crescila del 14% rispetto all’anno precedente, a dimostrazione della ripresa anche della chimica a valore aggiunto, che nel ’90 aveva avuto diverse difficoltà, oltre al l’agroalimentare. Tutto questo dopo un ’90 ha rappresentalo un anno di profondi cambiamenti per il gruppo, culminati con la fusione fra la Ferruzzi Agricola Finanziaria e la Montedison e con l’alienazione del 40% dell’Enimont. Anche l comunicato del consiglio sotto linea che ”l’esercizio ’90 è stato caratterizzato da una crescita selettiva e da azioni di ottimizzazione economica e patrimoniale sviluppate prevalentemente per linee interne”. La nascita della nuova Montedison “rientra in quest’ottica e ha dato origine a una grande holding industriale frutto dell’incontro di due primari operatori di settore quali Montedison nella chimica e Ferruzzi Agricola Finanziaria nell’agroindustria”.
Per quanto riguarda la cessione di Enimont, che ha fruttato 2800 miliardi, il consiglio scrive che l’operazione “ha creato le premesse per uno sviluppo più incisivo nei comparti di interesse strategico”. Si è così creato un gruppo impegnato nei settori industriali della chimica, dell’energia e nell’agroindustria con Montedison. dell’ingegneria e delle costruzioni con Calcestruzzi e Tecnimont, e che opera inoltre nel comparto assicurativo e dei servizi finanziari attraverso La Fondiaria, ed è presente nei media (Il Messaggero e Telemontecarlo), nel trading e nel terziario. In seguito a questi cambiamenti è stata anche profondamente modificata la gestione del Gruppo, che vede ora Ivan Francesco Gardini presidente, con Giuseppe Garofano come amministratore delegato. Veniamo ai dati principali. L’esercizio ’90 si è chiuso con un utile consolidato, al netto degli interessi di minoranza, pari a 248 miliardi contro i 311 dell’89. I ricavi consolidati ammontano a 16.739 miliardi, contro i 16.520 precedenti. L’ utile operativo lordo è di 1.765 miliardi, contro i 1.974 dell’89.
È ancora diminuita l’esposizione finanziaria netta, che al termine dell’esercizio era pari a 6.665 miliardi, contro gli 8.077 precedenti. Il rapporto fra indebitamento e mezzi propri è di 0,76, contro lo 0,87 dell’89 e I’ 1,10 dell’88. Per quanto riguarda la capogruppo Ferruzzi Finanziaria spa, l’utile netto è stato di 161 miliardi contro i 267 dell’89. Al 31 dicembre ’90 la posizione finanziaria netta, prescindendo dai prestiti obbligazionari convertibili per 146 miliardi, presenta un miglioramento di 834 miliardi rispetto al saldo negativo di 369 dell’89. Le attese di un buon ’91 per la Ferfin sono confermate anche dalle proiezini fatte durante l’assemblea dell’Eridania, holding agroindustriale del gruppo, che si è tenuta lunedì scorso a Genova sotto la presidenza di Renalo Picco. I ricavi netti dovrebbero infatti crescere da 9.165 a 9.900 miliardi, mentre il margine operativo lordo toccherà i 950 miliardi a fronte degli 891 del ’90. Nel corso dell’assemblea è stato rinnovato il consiglio d’amministrazione, mentre in sede straordinaria l’assemblea ha votato un aumento di capitale che prevede l’emissione di 41,8 milioni di azioni di risparmio (una ogni cinque possedute di ogni categoria). L’ operazione comporterà per la società nuove disponibilità finanziarie per 261 miliardi.
FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba
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