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Auro Palomba: “Sulle borse torna il pessimismo”

L’analisi di Auro Palomba sull’andamento dei mercati finanziari

Quando le Fiat in chiusura hanno segnato 5.987 lire, ricorda Auro Palomba, in ribasso del 3,45%, gli operatori hanno temuto per il peggio. Era da diverso tempo che il titolo della holding non scendeva sotto quota 6mila, e quindi c’erano tutti i presagi per una pessima giornata. L’indice Mib delle 11, dopo forti ribassi anche per Montedison Olivetti e Generali, era sotto del 2,75%. Poi improvvisamente, sui prezzi inferiori sono tornati gli acquisiti, le Fiat sono tornate a 6.040, e questo recupero nella seconda metà della riunione ha permesso all’indicatore di Piazza Affari di contenere la flessione a fine seduta all’1,78%. Il Mib quota ora 1106, e il margine di guadagno dal principio dell’anno si ulteriormente assottigliato al 10,6%. Abbandonati così tutti i propositi di ripresa, e le speranze di un’estate felice, gli operatori si preparano nuovamente alla battaglia. Sono troppi i segnali negativi che giungono da più parti per pensare che la discesa dei prezzi possa arrestarsi a breve. Il disagio di Milano ha infatti origini interne ed esterne, che vanno ad aggiungersi a una situazione che già non era promettente. Le dichiarazioni del presidente del Consiglio Giulio Andreotti sulla rivalutazione obbligatoria dei cespiti immobiliari hanno infatti interrotto un trend di tiepida ascesa che avrebbe dovuto accompagnare la Borsa fino a settembre, almeno nelle attese degli analisti. Da quel momento il mercato azionario ha innestato la retromarcia, e in pochi giorni ha ormai perso il 6,5%. La debolezza di Milano ha poi trovato riscontro nel momento delicato delle altre piazze internazionali. Tokyo ormai inanella sedute fortemente negative, e neanche la decisione della banca centrale nipponica di ridurre il tasso di sconto è servita a migliorare le cose. Dopo una ripresina durata lo spazio di un giorno, l’indice Nikkei è tornato a cadere, e ieri ha perso il 2,59%. Gli scandali emersi negli ultimi giorni a Tokyo, con le connessioni sempre più evidenti tra la mafia giapponese e le maggiori case di brokeraggio, hanno portato molta sfiducia soprattutto fra gli investitori internazionali che hanno venduto pesantemente i titoli quotati al Kabuto Cho. La giornata negativa di Tokio ha influenzato il cammino di tutte le Borse europee, che hanno vissuto una giornata con le vendite che hanno prevalso sugli acquisti. Oltre a Milano, chiusure negative per per Parigi (-1,85%), Londra (-0645), Madrid (-1,11%) e Zurigo (-0,55%). Unica in controtendenza Francoforte, dove l’indice ha segnato una ripresa pari allo 0,25%. L’unico baluardo era rappresentato fino a ieri da Wall Street, che sembrava a ver recuperato dopo i difficili momenti delle scorse settimane. Invece ieri anche alla Borsa di New York le cose non sono andate certamente bene. A metà seduta l’indice Dow Jones segnava un calo di 30,64 punti, oltre l’1,2%. A Milano si respira dunque nuovamente aria di crisi. Se il “declassamento” del sistema economico da parte di Moody’s è stato considerato in modo non grave dal governo, gli operatori di Borsa si sono invece mostrati preoccupati, soprattutto perché una delle prima cause sarà (ed è già stata) il rilazo dei tassi d’interesse. Luglio è inoltre quest’anno un mese denso di novità per Piazza Affari. Con un paio di giorni d’anticipo la Banca d’Italia ha infatti emanato i regolamenti di attuazione della legge sulle Sim, che non hanno ancora avuto commenti ufficiali dai rappresentanti degli operatori, e inoltre proseguono gli esperimenti per la Borsa telematica.

FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba

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