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Bernardo Bertoldi: educazione imprenditoriale, il sale della terra

Educare alla ricchezza è più difficile che liberarsene, secondo le parole di Bernardo Bertoldi. Il docente torinese si è soffermato sulla gestione del patrimonio familiare, partendo dall’esempio di Alibaba. Così, Jack Ma ha chiamato la propria azienda, riprendendo la storia di un taglialegna che entrò nella caverna dei quaranta ladroni e diventò ricco. Suo fratello Qasim aveva sposato una donna benestante, in grado di offrigli una vita agiata senza lavorare, entrò nella grotta e morì, abbagliato dalle tante ricchezze. Un caso? Probabilmente no. Si tratta di una storia che dovrebbe far riflettere sul tema dell’educazione alla ricchezza; ciò che è veramente importante per far “lavorare il patrimonio”, sempre riprendendo Bertoldi. Nel 2014, il colosso e-commerce cinese Alibaba ha fatto il suo debutto a New York, quotandosi in borsa, mettendosi in competizione con Jobs e Bezos e annunciando la creazione di una fondazione benefica. Si vociferava in America che Gates avesse convinto Ma a partecipare al “Giving Pledge”, l’iniziativa che invita i milionari ad impegnarsi a donare parte della propria ricchezza in vita, secondo il modello teorico di Carniege. L’imprenditore britannico vissuto nel boom del “sogno americano” aveva proposto una soluzione alternativa al marxismo: l’importanza di gestire bene le attività di beneficienza quando si è in vita (fonte per altro di vantaggi fiscali non indifferenti negli USA). Tuttavia Bernardo Bertoldi fa una precisazione, segnalando l’errore di fondo di Carniege, replicato poi da Gates e Buffet: bisogna donare per non passare la ricchezza ai figli, ma soprattutto, bisogna essere in grado di valutare quando è necessario devolverla: estrarre ricchezza dall’impresa per donarla alla società, al posto di impiegarla nella continuità dell’azienda stessa, non genera benessere. Investimenti e salari prodotti dal capitale mantenuto e gestito internamente potrebbero far di meglio. La prova? In Europa nessuno ha aderito alla proposta degli americani. Gli europei, invece, applicano il principio dell’education pledge, silenziosamente, senza ostentarlo. Tramandano lo spirito imprenditoriale, il vero tesoro che ogni impresa familiare custodisce e che è necessario per far lavorare il patrimonio, senza che questo diventi pura rendita. Probabilmente Jack Ma sapeva che il vero impegno che ogni imprenditore deve prendersi nei confronti dei propri figli è quello di educare alla ricchezza e il nome della sua azienda, in fondo, non è casuale.

Per maggiori informazioni:
https://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2014-07-12/educazione-imprenditoriale-far-lavorare-patrimonio-081441.shtml?uuid=ABVcP3ZB&fromSearch

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