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Bitcoin tra calo storico e incertezze sul futuro

Sono ormai anni che si parla di una nuova moneta, o meglio, una criptovaluta e un sistema di pagamento mondiale realizzati nel 2009. Si tratta del Bitcoin, che non fa riferimento a enti centrali né meccanismi finanziari sofisticati, e il cui valore varia a seconda della domanda e dell’offerta. Grazie alla rete Bitcoin, è possibile trasferire le monete in anonimato e utilizzare il proprio smartphone o computer come portafogli, salvando lì i dati necessari per poter usare i propri bitcoin.

L’economia del bitcoin è ancora piccola e limitata, eppure è una moneta di cui si sente parlare spesso, sollevando anche questioni controverse. Soltanto nel 2017 il Bitcoin raggiunse il suo massimo controvalore di 20.000 USD, rispetto alle cifre minori degli anni precedenti. Quest’anno, c’è chi prospetta che la moneta possa giungere a valere 100.000 dollari fino a un milione di dollari nel 2037, ma si tratta di mere supposizioni che si stanno scontrando con dati meno incoraggianti negli ultimi giorni. 

A metà febbraio, il Bitcoin aveva toccato i 58.000 dollari, mentre venerdì scorso ha conosciuto un calo sotto i 45.000 dollari, conoscendo il calo settimanale maggiore dalla seconda settimana di marzo 2020. Adesso bisogna capire quale sia stata la causa. Il forte calo della criptovaluta potrebbe essere dovuto all’aumento dei rendimenti obbligazionari, nonché alle perdite riscontrate nei mercati azionari globali. Il calo che si è verificato ha anche provocato una serie di critiche da parte di esponenti politici e imprenditori. Ad esempio Janet Yelle, la neo segretaria al Tesoro Usa, ha definito il Bitcoin “altamente speculativo”, “inefficiente” per le transazioni e utilizzato per “illeciti”, mostrando anche una certa preoccupazione per le possibili perdite che potrebbero subire gli investitori.

Ma c’è anche chi sostiene fortemente il potenziale della criptovaluta, come Elon Musk, il fondatore di Tesla, il quale afferma di aver ricavato un profitto di un miliardo di dollari grazie all’investimento in bitcoin. Tra l’altro, da quando lo stesso Musk ha sostenuto che gli attuali livelli della moneta siano in realtà elevati, molti investitori sono stati più inclini a vendere.

Allo stesso tempo, altre persone di un certo spessore finanziario si sono mostrate più restie, invitando le persone ad avere una certa prudenza nell’investimento in Bitcoin. Si tratta di Charlie Munger, braccio destro di Warren Buffett, e Bill Gates, la terza persona più ricca del mondo. Quest’ultimo, in un’intervista rilasciata a Bloomberg, ci ha tenuto a specificare che investire in questo tipo di sistema economico comporta una serie di rischi che i piccoli investitori non possono permettersi di correre: “Elon Musk ha un sacco di soldi ed è un investitore molto sofisticato, quindi non si preoccupa se il Bitcoin salirà o scenderà in modo casuale”, ha spiegato Gates. “Penso che le persone vengano coinvolte in queste manie, potrebbero non avere tanti soldi da spendere. La mia idea è che, se hai meno soldi di Elon, dovresti probabilmente fare attenzione”.

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