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Bruxelles: Luigi Ferraris, AD di Terna, interviene alla conferenza di alto livello sul finanziamento dell’energia pulita

Si è tenuta il 7 novembre a Bruxelles la conferenza di alto livello sul finanziamento dell’energia pulita, organizzata dalla Commissione e dal Parlamento UE. Tra gli interventi che si sono susseguiti nel corso del convegno anche quello di Luigi Ferraris, AD di Terna, il quale ha dato avvio al suo discorso sottolineando l’inadeguatezza e la fragilità dei sistemi elettrici di diversi Paesi europei. La soluzione, secondo il manager, è da ricercare nella strutturazione di una serie di investimenti, soprattutto nelle reti in alta tensione, unica via per contrastare questo deficit. Accompagnando a tale strategia un’evoluzione di coerenti mix produttivi dei singoli Paesi, si potrà arrivare ad un aumento della competitività delle imprese e del sistema, influendo positivamente sull’occupazione e incrementando la sicurezza delle forniture. Ma quali sono i principali ostacoli alla realizzazione degli interventi di sviluppo e delle interconnessioni elettriche in Europa? Luigi Ferraris li individua nell’accettabilità sociale delle grandi opere e nella lentezza del processo autorizzativo. Il più delle volte, infatti, si crea un divario temporale drammaticamente lungo tra la nascita dell’esigenza elettrica, la pianificazione e la realizzazione delle opere. Per ovviare a questa situazione, occorre semplificare e accelerare i procedimenti autorizzativi e, contemporaneamente, migliorare le condizioni di finanziabilità dei progetti, insistendo sulla loro importanza in termini sociali, ambientali ed economici. Un driver importante per Terna, e in generale per i Gestori di Rete Europei, potrebbe essere, inoltre, l’introduzione o il rafforzamento di strumenti finanziari per il supporto degli investimenti in opere di sviluppo della rete di trasmissione di energia elettrica e di interconnessioni tra Paesi UE e non UE. Saranno 80 miliardi di euro al 2020 e 70 miliardi di euro al 2030 gli investimenti previsti nel Piano di sviluppo della rete elettrica europea di Entso-E, destinati anche a progetti con Paesi terzi come, ad esempio, l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia. Nella realizzazione degli interventi infrastrutturali strategici sarà fondamentale il supporto della UE, in particolare attraverso i contributi in conto capitale. Secondo Luigi Ferraris questi costituiscono una provvista interessante perché non soggetti a vincoli di struttura finanziaria e perché riducono gli oneri tariffari nei confronti dei consumatori europei per progetti infrastrutturali che portano benefici a più Paesi dell’UE. I principali strumenti finanziari a supporto delle interconnessioni elettriche sono poi il Regolamento TEN-E e il FEIS (Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici), mentre la dotazione finanziaria CEF, pari a 5,35 miliardi di euro in toto fino al 2020, viene impiegata nel comparto elettrico nella modalità “grant for works”. L’accesso a tali fondi, rileva Ferraris, sarebbe possibile solo con l’introduzione di alcune modifiche nel quadro normativo.

Per maggiori informazioni:
http://web.ep.streamovations.be/index.php/event/stream/171107-1415-special-hlc-cleanenergyeu

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