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Crisi occupazionale: Alessandro Benetton sottolinea l’importanza del dialogo tra università e imprese

Il problema della crisi occupazionale, sostiene Alessandro Benetton, è un tema di cui è necessario parlare, per capirne le cause e le possibili soluzioni. L’imprenditore se ne è occupato durante la sua video rubrica #UnCaffèConAlessandro, sottolineando l’importanza centrale che va data al dialogo e alla collaborazione tra università e imprese, interlocutori primari che devono necessariamente interagire per migliorare le condizioni dei giovani. Questa riflessione, sottolinea il Presidente di 21 Invest, deriva anche dai suoi numerosi contatti con il mondo accademico, e dal confronto con gli studenti che scambiano sovente con lui ambizioni e opinioni riguardo il loro futuro. Alessandro Benetton consiglia di formarsi il più possibile sul campo, oltre che all’interno degli atenei, coltivando passioni e interessi. In quest’ottica, è evidente che va drasticamente ridotta la distanza che separa mondo del lavoro e università, scuole e imprese, che comunicano sporadicamente e senza efficacia. Questa netta separazione, oltre a non favorire i giovani, rallenta la crescita del Paese. Il discorso si sposta poi sull’importanza dello stage come elemento di congiunzione essenziale tra formazione e avvio al lavoro: servono più fasi intermedie di internship per imparare ad adattarsi alla nuova condizione di lavoratore. In questo senso, le imprese devono capire che formare una risorsa non è una perdita di tempo, ma un nuovo ingresso in azienda va percepito come un’occasione di arricchimento. Il mondo accademico deve invece integrare centri di collocamento all’interno delle università per indirizzare gli studenti al termine del loro percorso di studi. Oltre a sottolineare l’importanza di queste iniziative che convergono verso l’obiettivo comune di migliorare il dialogo tra università e aziende, Alessandro Benetton ha fatto riferimento anche al problema, non solo italiano, del nepotismo: troppo spesso la ricerca del primo lavoro è condizionata dall’effetto delle conoscenze e delle relazioni. Questo fenomeno va combattuto in favore della meritocrazia e del talento, che deve avere la possibilità di affermarsi a prescindere dalla provenienza e dalle conoscenze.

Per maggiori informazioni:
https://www.youtube.com/watch?v=Y344b5ycqDQ

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