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Fabrizio Di Amato a TG2 Post: l’Italia tra costi del gas e transizione ecologica

“I pericoli per l’economia” è il titolo della puntata di TG2 Post andata in onda lo scorso 23 giugno: tra gli ospiti, è intervenuto anche Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire Tecnimont, per parlare di energia, di gas, di transizione ecologica. Qual è il futuro dell’approvvigionamento energetico in Italia, alla luce delle crisi che stiamo affrontando in Europa e del complesso scenario geopolitico che ci si presenta?
“I timori principali riguardano i costi. Il costo dell’energia del gas aumenterà. Oggi abbiamo riacceso le centrali a carbone, ma il 70% degli approvvigionamenti in Europa deriva sempre dalla Russia. Da febbraio a oggi i prezzi sono passati da 180 euro a tonnellata a circa 450 euro: è evidente che abbiamo un problema nel breve periodo non di tipo quantitativo (abbiamo 5 fonti di approvvigionamento, con pipeline dalla Libia, dall’Azerbaigian, dall’Algeria, dall’Olanda nonché dalla Russia), ma nella sfera economica”, ha spiegato Fabrizio Di Amato, evidenziando inoltre l’importanza di un’azione tempestiva del Governo per arginare la situazione. La crisi del prezzo del gas inoltre, secondo il Presidente di Maire Tecnimont, non è solo collegata alla guerra, ma anche alla celerità con cui è stato avviato il processo di decarbonizzazione in favore delle energie rinnovabili.
Il Gruppo guidato da Fabrizio Di Amato è attivo nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico. Svolge quindi un ruolo chiave nel processo di transizione ecologica: anche su questo il Presidente è intervenuto.
“Come Paese possiamo farcela. Abbiamo competenze straordinarie, l’Italia in questo settore energetico ha dimostrato grandi capacità ed è riconosciuta in tutto il mondo. Sulla transizione giochiamo un ruolo unico, abbiamo un Ministro per la transizione ecologica e fondi per la transizione dal Pnrr, che ha messo a disposizione solo per la parte energetica circa 57 miliardi”. Il Presidente si è mostrato positivo anche per quanto riguarda le tempistiche: Maire Tecnimont, in particolare, ha già avviato collaborazioni di rilievo con Eni ed altre aziende importanti per produrre gas di sintesi da rifiuti non riciclabili, così da andare ad alimentare le centrali termoelettriche.
Già 12 progetti sono stati avviati in dieci regioni d’Italia. “È il momento della verità”, ha dichiarato Fabrizio Di Amato: “Le imprese, con le loro competenze, e lo Stato devono lavorare a braccetto”.

Per maggiori informazioni:
https://www.rainews.it/rubriche/tg2post/video/2022/06/TG2-Post-del-23062022-be0870e9-8eac-4954-98b2-3aa4cb01fe6b.html

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