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“Finanza e Crisi Aziendale”: l’intervento di Fabio Cassi, CEO e Partner di CAP Advisory, all’evento promosso dall’Università Guglielmo Marconi

Finanza e crisi aziendale: questi i principali temi affrontati nel corso del convegno dal titolo “Finanza e Crisi Aziendale. Aspetti normativi, nuovi strumenti, vincoli bancari”. Il seminario del 29 novembre scorso, promosso dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università Guglielmo Marconi, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, ha riunito diversi professori e professionisti del settore con l’obiettivo di approfondire un argomento attuale e di particolare interesse. Tra questi anche il Partner e CEO della boutique finanziaria CAP Advisory, Fabio Cassi.

Il Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, Alessandro Gennaro, ha dato il via al convegno introducendo il tema delle zombie firms. Ma di cosa si tratta? Il termine fa riferimento a tutte quelle imprese che da tempo registrano performance economiche negative e, in alcuni casi, non sono in grado di ripagare gli interessi sul debito contratto. Nonostante ciò, e senza intraprendere percorsi di risanamento e ristrutturazione, rimangono attive sul mercato. Alcuni studi effettuati hanno confermato che una delle principali cause della zombificazione deriva dall’esistenza di assetti normativi incapaci di intercettare tempestivamente e regolare in breve tempo le crisi aziendali. “I fenomeni di zombificazione delle imprese, rilevanti nei periodi di crisi sistematiche e post crisi sistematiche, che scaturiscono da sostegni pubblici diffusi e da comportamenti del sistema bancario non ortodossi – ha commentato il Direttore – rappresentano fenomeni in grado di deprimere i livelli di produttività e di innovazione in un sistema Paese”.

La presentazione di alcune relazioni programmate ha quindi lasciato spazio al seminario conclusivo: Fabio Cassi, Nicola Lucido, Lucio Ghia e Luca Domenici hanno preso parte alla tavola rotonda “Professionisti e consulenti”. Approfondendo il tema del codice della crisi, il CEO di CAP Advisory ha precisato che, dal momento che si tratta anche di un tema di cultura d’impresa che non riguarda solo l’imprenditore, la questione non è risolvibile soltanto dal punto di vista normativo. “Riguarda anche tutti i professionisti che lavorano insieme agli imprenditori, riguarda le banche, riguarda tutto il mondo circostante”, ha infatti chiarito, sottolineando che si tratta di “un fatto culturale non risolvibile solo con la norma o con le procedure di allerta”. Si fa quindi sempre più chiara l’importanza della managerializzazione delle aziende. In Italia ci sono ancora importanti realtà, in cui l’azionista è il Presidente, l’AD, il capo delle risorse umane, che generano ricavi rilevanti. È quindi un aspetto positivo se le aziende sono ancora in una fase di crescita, ma se mirano a una fase di consolidamento, allora ne deriva la necessità di managerializzarsi.

Ci aspetta un periodo particolarmente delicato e le ristrutturazioni aumenteranno nei prossimi mesi”, ha concluso il Partner di CAP Advisory, augurandosi che tutte le parti in gioco (società, banche, servicer ecc.) collaborino in maniera proficua con l’obiettivo di risanare con successo le aziende che necessitano di un percorso di ristrutturazione.

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