Nel corso del consiglio-fiume di ieri affidato il mandato a Starace di costituire il veicolo aperto agli altri operatori
C’è disponibilità a scendere sotto il 51% della newco
Sì ai conti, al piano al 2016-19 e a cedere la Slovacchia
Il piano punta a inserire fibra ottica nel cambio dei contatori elettrici. Si parte dalle aree C e D “a fallimento di mercato”. I tre tavoli di Bassanini
LA DELIBERA
ROMA Enel accelera nel progetto banda larga costituendo una newco aperta alla Cdp e agli altri operatori interessanti. Ieri nel corso di un cda-fiume sono stati approvati i conti dei nove mesi e l’aggiornamento del piano industriale 2015-2019 da presentare mercoledì 18 a Londra. E poi dovrebbe esserci stata un’informativa definitiva di Francesco Starace sulla vendita del 66% di Slovenske elektrarne, la controllata in Slovacchia a Energeticky Prumislovy holding (Eph) ormai agli sgoccioli.
Rispetto al piano per la fibra ottica, c’è di sicuro una decisione finale su un progetto in piedi da mesi, nel quale il gruppo elettrico presieduto da Patrizia Grieco ha Mc Kinsey come advisor. Il piano, secondo quanto ricostruito dal Messaggero presso fonti bancarie, prevede che Francesco Starace avrebbe avuto il mandato di costituire il veicolo con la natura giuridica di spa, con un capitale sociale minimo e aperto agli altri operatori. L’obiettivo è di far passare la fibra ottica attraverso la sostituzione dei contatori elettrici secondo il programma aziendale che comporta una spesa di 3 miliardi. Su questa alleanza il governo conta particolarmente, in quanto ha stanziato circa 12 miliardi, partendo da un investimento di 2,2. C’è da parte di Enel la disponibilità per una gestione flessibile nelle partecipazioni e nell’apporto degli investimenti. E, passaggio fondamentale del progetto, non ci sono vincoli nel mantenimento del controllo, quindi del 51% in capo al gruppo elettrico. Quindi la maggioranza può essere detenuta dagli altri soggetti con i quali Enel si è confrontata nelle scorse settimane: Cdp, Telecom, Wind, Fastweb, Vodafone, Metroweb. “Abbiamo ancora tre tavoli aperti con Telecom, Vodafone, Wind ed Enel. Speriamo si possano concludere al più presto”, ha detto ieri Franco Bassanini, presidente di Metroweb. Va ricordato che da parte di Telecom non c’è disponibilità a entrare in soluzioni condominiali: non è un caso che per sedersi al tavolo negoziale con Metroweb ha posto la condicio sine qua non di avere subito il 67%.
Il progetto banda larga di Enel, affidato a Francesco Starace, nasce a valle del campione-pilota testato su 40 comuni italiani a fronte delle quattro tipologie di cluster nelle quali è stato ripartito dal governo il territorio italiano. Enel partirà comunque dalle classi C e D, conosciute come a fallimento di mercato perché la densità abitativa è scarsa e poi si allargherà sulle classi A e B, cosiddette nere o a successo di mercato in quanto profittevoli anche senza gli aiuti pubblici che a regime si attesteranno a 7 miliardi cui si aggiungono i 5 a carico dei privati.
FONTE: Il Messaggero
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