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Giampiero Catone: “Incentivare il lavoro in modo concreto, efficace e diretto”

Imprese, giovani e incentivi per dare nuovo impulso allo sviluppo del nostro Paese. Giampiero Catone affronta il tema in un editoriale pubblicato sul quotidiano “La Discussione.

Il Consiglio dei Ministri sta attualmente discutendo una riforma degli aiuti alle imprese attraverso un nuovo “codice degli incentivi”. In aggiunta, lo scorso 28 febbraio è stata programmata una riunione per discutere sulla riforma della previdenza e del lavoro. Esistono però presupposti per determinare una nuova prospettiva socio economica favorevole per l’Italia.

La cautela è quindi d’obbligo poiché, dopo anni di riforme inefficaci, è necessario mettere alla prova i risultati e non illudere ancora le piccole imprese e i giovani in cerca di lavoro. Se da un lato le piccole imprese sono gravate da tassazioni e leggi che favoriscono i grandi gruppi, dall’altro ci sono i giovani con poche prospettive di lavoro. Questi problemi sono due facce della stessa medaglia e richiedono politiche attive del lavoro e aiuti concreti alle imprese.

Il Governo, ricorda Giampiero Catone, sta cercando di dare “piena efficienza” agli interventi di sostegno alle imprese con la riforma degli incentivi, ma è necessario che questi aiuti siano certi e rapidi per chi assume. La crisi del lavoro in Italia continua a rappresentare un problema di grande portata, con aziende che faticano a impiegare figure professionali adeguate e giovani che non riescono a trovare un lavoro in linea con le proprie aspettative. La situazione è complicata e richiede un’analisi approfondita delle cause che la scatenano: il cuore del problema sembra essere la mancanza di una visione concreta della realtà e della complessità degli incentivi alle imprese.

La confusione di norme e di controlli sugli incentivi rende difficile capire l’efficacia delle misure adottate e messe in campo. Questa mancanza di chiarezza, a sua volta, genera una “giungla di incentivi” che rende difficile per le aziende trovare i fondi necessari per crescere e creare posti di lavoro. La riforma degli incentivi alle imprese, sottolinea Giampiero Catone, è uno dei provvedimenti messi in campo dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Tale riforma prevede un’allocazione di fondi pari a 25 miliardi di euro all’anno, in grado di sostenere la crescita delle aziende e favorire l’occupazione. In Italia il sistema di aiuti nazionale ha distribuito nel 2021 un totale di 1.982 interventi agevolativi, di cui 229 delle amministrazioni centrali e 1.753 delle amministrazioni regionali. Ma la domanda che sorge spontanea è: che fine hanno fatto questi incentivi? Inoltre, ci sono circa 40 “bonus” a disposizione degli italiani che costano 112,7 miliardi di euro all’anno, ma spesso non arrivano a chi ne ha realmente bisogno.

Serve una svolta coraggiosa per uscire da questo scenario confuso e contraddittorio. È importante ridurre le tasse e incentivare le buste paga, oltre a fornire alle imprese “sostegni veri e non incentivi finti”. Il Governo deve incentivare il lavoro in modo efficace e diretto, sia per le imprese che assumono sia per i giovani che vogliono contribuire alla crescita del Paese: si tratta della strada più semplice e condivisa da Sindacati, Parti sociali e Associazioni di categoria. “La svolta è possibile – conclude Giampiero Catonema serve coraggio nel vedere le cose come stanno e come cambiarle. Vedremo già dalle prossime settimane se si vorrà intraprendere una nuova strada. Sarebbe una novità importante confrontarsi con la realtà e non con norme e programmi irreali fatti per frenare e non per far correre l’Italia”.

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