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Giampiero Catone: la risposta del Governo italiano agli attacchi della Russia in Ucraina

A poco sono serviti i numerosi tentativi di mediazione da parte dei Paesi europei per scongiurare il pericolo di una guerra in Ucraina. L’esercito russo ha varcato i confini ucraini portando terrore e devastazione tra la popolazione. Nel suo editoriale, Giampiero Catone ha analizzato le posizioni e i sentimenti, per lo più condivisi, dei rappresentanti del Governo italiano.
Prima su tutti tuona l’ammonizione del Premier Mario Draghi nei confronti dell’attacco della Russia all’Ucraina, ritenuto dal Presidente del Consiglio “ingiustificato e ingiustificabile”. “L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. – ha dichiarato – Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”. Di fronte a una simile aggressione all’indipendenza e alla libertà del popolo ucraino, i membri del Governo italiano si mostrano uniti nel condannare le azioni russe. I capigruppo di Pd, M5s, FdI, Lega, FI, Iv e LeU sono infatti unanimi nel chiedere al Presidente Draghi di intervenire quanto prima. Giampiero Catone riporta quanto scritto dal segretario del Pd Enrico Letta, per il quale l’Italia, insieme agli alleati, dovrebbe “reagire a questa sfida senza precedenti ai principi di libertà e democrazia in Europa”, lasciando stare “i comodi terzismi”, ormai “spenti dalle bombe di Putin”. “Sosteniamo l’unità dell’Occidente dinnanzi a questa ennesima violazione della Carta delle Nazioni Unite”, afferma il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sollecita l’Italia a rimanere “come sempre al fianco di Europa e Stati Uniti in nome della libertà e dei valori”. Anche il capogruppo della Lega, Matteo Salvini, ribadisce che “la Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare”, auspicando un “immediato stop alle violenze”, dopodiché esprime il proprio sostegno a Draghi “per una risposta comune degli alleati”. Il leader del M5S, Giuseppe Conte, sottolinea invece che “una crisi internazionale di questa portata è un banco di prova importante per la politica”. Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia, sollecita gli alleati a far rispettare il diritto internazionale. “L’Europa ripiomba in un passato che speravamo di non rivivere più. È il tempo delle scelte di campo. L’Occidente e la comunità internazionale siano uniti nel mettere in campo ogni utile misura a sostegno di Kiev e del rispetto del diritto internazionale”, asserisce.
L’unica voce fuori dal coro, riferisce infine Giampiero Catone, sembrerebbe essere quella del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il quale, sebbene contrario a quanto stia accadendo in Ucraina, invita a ragionare sull’analoga situazione che si verificò nel 1963 a Cuba. “A Putin bisogna chiedere moderazione, ma non comprendo questa insistenza per una estensione della Nato in Ucraina, che è ai confini della Russia. – sostiene – Nel 1963, quando i russi installarono i missili a Cuba, gli Usa hanno bloccato giustamente l’isola, perché non si possono mettere i missili nucleari alle porte degli Stati Uniti. Dovremmo tenere conto anche di questa esigenza di sicurezza”.

Per visualizzare l’editoriale:
https://ladiscussione.com/149373/attualita/draghi-ingiustificato-e-ingiustificabile-nato-possibile-dislocamento-truppe-italiane/

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