Il Presidente del Gruppo Telecom Italia, Giuseppe Recchi, è intervenuto sul tema della Brexit in occasione di un’intervista realizzata da Rosario Dimito e pubblicata su “Il Messaggero” del 29 giugno 2016. Il manager si è dichiarato non sorpreso dell’uscita del Regno Unito dalla Comunità Europea, in quanto la Gran Bretagna ha sempre dimostrato di essere un membro abbastanza particolare all’interno dell’Ue, non adottando il Trattato di Schengen e rinunciando alla moneta unica. “L’integrazione per loro – ha proseguito Recchi – è stata più un fatto doganale e di mercato che un fatto politico-identitario. Colpisce però che per dare sfogo a un problema di consenso e di politica locale si siano prodotte conseguenze per 500 milioni di persone”. Secondo il Presidente Giuseppe Recchi i reali motivi che hanno portato a questo esito sono da ricercarsi nell’incapacità dei governanti europei nel dare risposte adeguate ai cittadini. L’Unione Europea deve quindi tornare a fornire soluzioni adeguate, scoraggiando i divorzi e cercando di assumere un atteggiamento meno rigido nei confronti dei Paesi partecipanti. Temi delicati come la crescita economica, la sostenibilità del welfare per le generazioni future, l’offerta di lavoro o l’immigrazione restano irrisolti. L’Italia è stata ignobilmente lasciata da sola durante la gestione di quest’ultima emergenza immigrati che rappresenta chiaramente un problema europeo e non soltanto italiano. Riguardo ad una possibile uscita del nostro Paese dal sistema europeo, Giuseppe Recchi sostiene che a differenza dell’Inghilterra, che gode di un sistema di regole e leggi stabile, l’Italia andrebbe incontro ad una condizione immensamente più precaria. Far parte di un mercato unico significa più benessere per tutti attraverso la possibilità di poter distribuire la ricchezza, ma prima è necessario generarla nelle condizioni più adatte.

Giuseppe Recchi sulla situazione post-Brexit e le possibilità dell’Italia
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