Saipem, accordi in Arabia Saudita, Medio Oriente e Sud America
«Importante scoperta» di gas per Enel nel prospetto esplorativo Indonesiano denominato Merakes, situato nel blocco East Sepinggan, di cui è operatore con la quota del 100%. Il gruppo petrolifero stima preliminarmente il potenziale della scoperta di Merakes in circa 36 miliardi di metri cubi in gas in posto e prevede un ulteriore potenziale. Mentre la controllata Saipem si è aggiudicata un nuovo contratto Engineering&Construction in Arabia Saudita e nuovi contratti di perforazione (drilling) in Medio Oriente e America Latina per un valore complessivo di circa due mld di dollari. «Questa nuova scoperta è importante, poiché rafforza la nostra posizione di operatori in Indonesia», afferma l’Ad di Eni, Claudio Descalzi. La scoperta è stata effettuata attraverso il pozzo Merakes 1, perforato in una profondità d’acqua di 1372 metri e ha raggiunto una profondità complessiva di 2.640 metri: si tratta del primo pozzo esplorativo perforato da Eni nel Blocco East Sepinggan, acquisito dalla società nel 2012 a seguito di una gara internazionale. «Questo nuovo successo – prosegue Claudio Descalzi – concretizza ulteriormente la nostra strategia di crescita nel bacino del Pacifico, dove oltre alla presenza già consolidata in Indonesia, Australia e Cina, Eni ha recentemente firmato nuovi contratti esplorativi in Vietnam, Myanmar e nella stessa Cina». Inoltre «grazie alla vicinanza al campo di Jangkrik, oggi in sviluppo, potrà fornire ulteriori volumi di gas all’impianto di Gnl di Bontang. Questo risultato dimostra l’efficacia dell’approccio strategico di Eni nell’esplorazione, volto a operare con partecipazioni elevate al fine di valorizzare al meglio le scoperte».
Quanto a Saipem, il gruppo di ingegneria petrolifera ha ricevuto da Saudi Aramco l’appalto per l’espansione dei centri di produzione onshore nei campi di Khurais, Mazajili e Abu Jifan. Per quanto riguarda il drilling, Saipem si è assicurata un nuovo contratto per il mezzo di perforazione Perro Negro 7, impegnato in operazioni offshore in Medio Oriente. Il gruppo controllato dalla Eni ha infine ottenuto da vari clienti nuovi contratti relativi a 9 impianti di perforazione onshore in Medio Oriente e America Latina.
FONTE: La Sicilia
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