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L’editoriale di Auro Palomba sull’invecchiamento della popolazione

Siamo vecchi. L’Europa è vecchia e l’Italia ancora un po’ di più. Siamo qui a combattere per avere tassi di crescita dell’1 per cento, in pratica recessione, e molto spesso non ce la facciamo. Abbiamo un tasso di invecchiamento della popolazione da una parte invidiabile e dall’altra preoccupante. Le poltrone più importanti del Paese, sia nella politica che nell’economia, sono saldamente gestite da persone di esperienza pari all’età. Per di più ci contraddistinguiamo per un tasso di litigiosità che ci fa apparire incomprensibili al resto del mondo. Chiunque abbia la fortuna di girare fuori dall’Europa Occidentale nota senza difficoltà che ci sono paesi che crescono in doppia cifra, con una popolazione giovane e con imprenditori e politici che sono appena entrati negli “anta”. Questo, purtroppo, non solo più nei cosiddetti Bric, ovvero Brasile, Russia, India e Cina, dal felice acronimo inventato anni fa da Jim O’Neill, ora presidente di Goldman Sachs Asset Management. Ma anche in un’altra serie di paesi sparsi per i 5 continenti. Così O’Neill ha analizzato il fenomeno e individuato un’altra serie di paesi che emergeranno, purtroppo per noi, e cominceranno a crescere a tassi per noi impossibili. Li ha definiti N11, ovvero next eleven, i prossimi undici. Undici più 4 fa 15, se sommiamo quelli che comunque ci stanno da sempre davanti, ecco che l’Italia rischia di scivolare mestamente fuori dai primi 20.

Auro Palomba

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