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Luigi Cantamessa: Fondazione FS, dieci anni tra valorizzazione dei treni storici e turismo slow

Storia, identità, cultura, ma anche tanta valorizzazione dei territori e turismo sostenibile. Sono le parole chiave che hanno caratterizzato i dieci anni di attività di Fondazione FS Italiane, che dal 2013 sotto la guida di Luigi Cantamessa ha dato il via ad un imponente programma di iniziative con al centro il recupero e la riqualificazione del patrimonio ferroviario italiano.

A raccontare il percorso portato avanti dalla Fondazione è il Direttore Generale in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Verità” a pochi giorni dall’inaugurazione del Treno Storico del Razionalismo, che ha viaggiato da Roma Termini a Latina dove è stata presentata l’esposizione “La Stazione di Latina e il mito della Littorina”. Un importante risultato per la Fondazione, che aggiunge un nuovo itinerario dedicato ai viaggi in treno storico. “Il progetto delle ferrovie turistiche ha ridato vita alle arterie morte della nostra rete ferroviaria – ha ricordato Luigi Cantamessa – Noi abbiamo recuperato le ferrovie di serie C, i cosiddetti rami secchi.

Lì, nelle verdi valli, nei borghi storici, la ferrovia si inserisce in maniera superba, non impatta come l’autostrada”. L’ingegnere porta l’esempio del tratto Sulmona-Carpinone, che quando venne chiuso nel 2011 registrava una media di 6.000 viaggiatori l’anno: “Adesso, riaperto da noi e viaggiando solo la domenica e il sabato, fa 40.000 persone, con la piccola differenza che quei 6.000 li portavi in giro gratis mentre questi invece pagano, mangiano, dormono, comprano un ricordino, alimentando la micro-economia di quei luoghi”.

Un successo probabilmente inaspettato, quello dell’esperienza dei treni storici e del progetto “Binari Senza Tempo”, che continua a registrare numeri sempre più elevati complice anche l’apertura di nuove tratte. E ad attrarre turisti da tutto il mondo, compresi personaggi celebri come Madonna, che nell’estate 2021 ha scelto proprio un convoglio d’epoca per festeggiare il suo sessantesimo compleanno: “Mi ha sorpreso come persone che possono avere tutto apprezzino e si stupiscano di una carrozza “Cento porte” del 1928 – ha commentato Luigi Cantamessa ricordando l’episodio – In teoria potrebbero fare il giro della luna privato.

Ecco, questo patrimonio che noi diamo per scontato va sfruttato”. Un patrimonio che ancora oggi risente degli effetti di quella che il Direttore definisce “cancel culture ferroviaria”, che è riuscita a far dimenticare primati importanti. Quasi nessuno, infatti, è a conoscenza del fatto che l’Italia è stato il primo Paese ad elettrificare la rete ferroviaria nel 1922 o che nel 1939 ha ottenuto il primato mondiale di velocità ferroviaria con i 203 km/h toccati sulla tratta Firenze-Milano dall’Etr 202 costruito dalla Breda Ferroviaria: “Quello che Fondazione FS ha fatto è stato tentare di prendere i soldi e anziché buttar via questo patrimonio, lo abbiamo rivitalizzato con una nuova concezione”. Nei prossimi anni un forte impulso alle attività della Fondazione arriverà dalle risorse del PNRR.

Un totale di 435 milioni di euro da spendere entro il 2026 in linee ferroviarie, rotabili storici e digitalizzazione, nonché per portare avanti progetti come quello relativo ai musei: “Oggi all’attivo abbiamo il Museo di Pietrarsa, nel Golfo di Napoli, che racchiude nei capannoni delle ex officine borboniche una collezione unica in Europa di locomotive e carrozze storiche, un luogo dove è custodita una parte importante della storia dello sviluppo industriale italiano. L’obiettivo – conclude Luigi Cantamessa – è andare avanti su questa strada”.

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