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Maurizio Tamagnini: FSI tra i “Numeri Uno” di Class

“Investe nelle eccellenze italiane, in partnership con le famiglie di imprenditori, manager e aziende, finanziandone i progetti di crescita”: a riconoscere l’impegno di FSI è “Class”, testata internazionale che conferisce il titolo di “Numeri Uno” alle realtà più meritevoli del Paese. Farmaceutica, business services, meccanica, industria alimentare, luxury, fashion e design, distribuzione: fondo di capitale di rischio guidato da Maurizio Tamagnini orienta le proprie strategie di investimento sulle aziende italiane del mid-market.
Nell’articolo di “Class” si sottolinea inoltre come FSI sviluppi “un rapporto fiduciario con gli imprenditori finalizzato alla condivisione dei principali obiettivi strategici e accompagnandoli in una prospettiva di medio-lungo periodo”: secondo la testata, la flessibilità della struttura di investimento e un ricorso moderato da parte di FSI alla leva finanziaria rappresentano “l’approccio più idoneo a cogliere e valorizzare il potenziale di crescita e di creazione di valore offerto dalle eccellenze del Made in Italy”.
Maurizio Tamagnini è CEO di FSI fin da quando il fondo è stato costituito, nel 2016, in seguito allo spin-off del team dell’ex Fondo Strategico Italiano: oggi gestisce il maggiore Fondo di investimento in capitale di rischio interamente dedicato all’Italia, e uno dei tre maggiori europei dedicato a un solo Paese, con una dimensione di 1,4 miliardi di euro. Il sostegno di FSI alle proprie società partecipate non è solo di carattere finanziario ma anche “di accesso a competenze manageriali e settoriali distintive”, in modo da favorire i processi di successione: come precisa “Class”, “a stretto contatto con il Team di FSI, lavora, infatti, un gruppo di cinque Industrial Partner che, avendo guidato aziende leader in Italia e nel mondo, sono una fonte distintiva di competenze e di network nei principali settori dell’economia italiana”.
La testata ricorda inoltre l’impegno del fondo di private equity nel promuovere la sostenibilità, supportato fortemente anche dal CEO Maurizio Tamagnini: “Fin dalla sua creazione. FSI ha messo la Sostenibilità al centro del suo operato, implementando procedure rigorose e ampie, mettendo in campo azioni concrete per sostenere e includere i criteri ESG in tutte le sue attività e in quelle delle partecipate”. È firmataria dei principi promossi da UNPRI (United Nations Principles for Responsible Investments): per FSI un valore. Non a caso è stata inclusa nella classifica di Private Equity International dedicata ai 300 maggiori fondi mondiali in base al capitale raccolto negli ultimi cinque anni: “Un riconoscimento impreziosito dal fatto che FSI è una delle prime 20 realtà a livello europeo, e I unica italiana, tra quelle elencate nel ranking”.
In questo particolare momento, come ha spiegato Maurizio Tamagnini, FSI punta a costruire “le condizioni per la partnership tra il capitale di rischio e gli imprenditori, al fine di preservare l’avviamento industriale delle nostre aziende e preparazioni il più velocemente possibile per la ripresa”. Per il CEO “sarebbe auspicabile che il capitale di rischio sia visto come un’opportunità e non una “medicina”, al fine di facilitare il passaggio generazionale e consolidare le aziende tramite acquisizione e fusioni”. La mission di FSI può dunque riassumersi in queste parole di Maurizio Tamagnini, riprese anche nell’articolo di “Class”: “Favoriamo la crescita dimensionale al mantenimento del controllo come dogma”.

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