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Pierangelo Dorini: frena il biologico in Germania, quali i motivi?

Si assiste in Germania a un calo nel mercato dei prodotti biologici, con una conseguente flessione degli acquisti effettuati nei negozi specializzati, a favore invece dei discount e dei normali supermercati. È dunque lecito chiedersi se il settore dei negozi biologici sia giunto al capolinea? Sul tema è intervenuto Pierangelo Dorini prendendo in esame un articolo pubblicato recentemente su “Euronews”.

“Il mercato biologico tedesco è per la prima volta in calo da quando ha iniziato la sua ascesa sul mercato dei consumatori”, osserva, evidenziando come la flessione nel 2022 sia stata del “4,1% su base nazionale” e “alcuni punti vendita storici hanno dovuto ridimensionare il personale o addirittura chiudere”. A cosa è dovuto il fenomeno? Alcune indagini hanno rilevato una causa importante nel rialzo dei prezzi, ulteriormente aggravata dalla spinta inflazionistica. Come evidenzia Pierangelo Dorini, infatti, “la causa principale di questo ridimensionamento sembra essere dovuta ad una esplosione dei prezzi anche a causa dell’inflazione”: ciò è avvenuto in seguito al “boom registrato durante la pandemia Covid che invece aveva fatto aumentare le richieste di cibo biologico da parte dei consumatori”. Alla base, aggiunge, vi era la speranza di “migliorare la qualità dei cibi da portare a tavola, in un momento storico dove le difese immunitarie erano considerate fondamentali per combattere il virus che circolava in modo esponenziale”.

A fronte del ridimensionamento nel mercato tedesco dei prodotti biologici, da parte della Commissione Europea prosegue il sostegno verso l’agricoltura sostenibile, supportata insieme ad approcci e metodi di produzione compatibili con il clima, gli animali e l’ambiente. Lo specifica anche il Green Deal che ha posto l’obiettivo di “avere entro il 2030 il 25% dei terreni agricoli nell’UE coltivati biologicamente”. Tuttavia, ricorda Pierangelo Dorini, “secondo i critici, la UE ha da sempre sostenuto solo le grandi aziende e le lobby delle multinazionali, lasciando poco spazio alla crescita e all’innovazione delle piccole imprese agricole europee”: queste ultime, evidenzia in conclusione, “non riescono più a tenere i prezzi concorrenziali dei loro prodotti, così da finire eliminati dal paniere della spesa dei consumatori tedeschi”.

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