Riccardo Mulone, catanese di 51 anni, è una figura unica tra i grandi banchieri d’affari italiani. Dal 1999, Mulone ha lavorato per UBS, dimostrando una fedeltà rara nel settore. Iniziando la sua carriera in Arthur Andersen e Sopaf, è entrato in UBS dove ha lavorato a Londra e successivamente a Milano, diventando country head di UBS Italia e responsabile dell’investment banking.
Durante la sua carriera, Mulone ha gestito oltre 100 transazioni per un valore superiore ai 300 miliardi di dollari, inclusi affari notevoli come Unipol/UnipolSai (1,1 miliardi di euro), Mef & Kkr/Tim NetCo (22 miliardi di euro) e Dufry/Autogrill (14 miliardi di franchi svizzeri). Nel novembre scorso, ha assistito il Ministero dell’Economia nella vendita del 25% del Monte dei Paschi di Siena, incassando 920 milioni di euro.
Mulone è conosciuto per il suo approccio in cui la finanza serve l’industria, guadagnando la stima di clienti illustri come Sergio Marchionne ed Ermenegildo Zegna. Con Marchionne, ha lavorato sull’acquisizione di Chrysler e la quotazione di Ferrari a Wall Street. Con Zegna, ha assistito nell’acquisizione di Thom Browne e nell’acquisto di Tom Ford Fashion, diventando anche membro del board della holding Zegna, Monterubello.
Legato alla Sicilia, Riccardo Mulone supporta la moglie Sonia nella boutique vinicola Santa Maria La Nave e dedica tempo ai giovani, parlando nelle università di Bocconi e Catania. Ha recentemente fondato la sua holding Lifestar e investito in The Equity Club, ma continuerà a concentrarsi sull’investment banking, prevedendo un 2024 promettente.
Il banchiere crede che ogni persona abbia una storia unica e consiglia ai giovani di avere passione, fame di conoscenza e coraggio nel rompere gli schemi. La sua dedizione a UBS e alla sua terra natale lo rende un esempio di come bilanciare carriera e valori personali.
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