Come essere più brillanti ed efficaci nel lavoro? Secondo Alessandro Benetton lo smartworking potrebbe essere la soluzione. Nell’ultimo episodio della consueta video rubrica presente all’interno del proprio canale YouTube, #UnCaffèConAlessandro, l’imprenditore trevigiano ha illustrato i pro e i contro di questa nuova modalità di lavoro. Al giorno d’oggi sono sempre di più le aziende che scelgono di lasciare maggiore autonomia ai propri dipendenti, abbandonando schemi rigorosi e precisi. I primi segni si avvertono già negli anni ’80, quando in alcune aziende attive nel settore creativo nella Silicon Valley venne abolito un dress code e un orario lavorativo ben definito, in maniera tale da stimolare la creatività del dipendente. Alessandro Benetton riferisce che, al momento, la percentuale di imprese che adottano lo smartworking è ancora talmente bassa da non arrivare nemmeno al 10%. Tuttavia, si prevede di giungere intorno al 50% entro il 2022. Se utilizzato nel modo corretto, si tratta di un approccio che può migliorare notevolmente la qualità del lavoro, poiché l’individuo è portato ad esprimersi all’interno di un contesto a lui favorevole in termini di concentrazione. L’importante è trovare il giusto equilibrio: il datore di lavoro non dovrebbe approfittarsene, mentre l’impiegato non deve perdere il controllo e confondere i vari aspetti della propria vita. Dopo essere stato testimone di esperimenti di smartworking perfettamente funzionanti, quali LinkedIn o Facebook, Alessandro Benetton l’ha definito come “la direzione del futuro”. I presupposti per metterlo in atto definitivamente ci sono, ma bisogna utilizzarlo e regolamentarlo nel modo coretto: ecco perché non ha più senso timbrare il cartellino.
Per visualizzare il video completo:
https://www.youtube.com/watch?v=bKqkKeD0OiM
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