“In questi tre anni abbiamo avviato una profonda trasformazione per dare al sistema elettrico tutti i supporti necessari“: a pochi giorni dal lancio del Piano 2020-2024, il più alto in termini di investimenti nella storia di Terna, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris ne illustra le potenzialità in un’intervista pubblicata su “L’Economia”, l’inserto del “Corriere della Sera”. “Siamo in una fase di transizione energetica nella quale si è innestato il Green New Deal, approvato in sede europea. Terna non si è fatta cogliere impreparata” sottolinea l’AD e DG spiegando come se fino a 15-20 anni fa i punti di generazione erano circa 800, tra centrali termoelettriche e idroelettriche, oggi invece sono più di 800 mila, anche per effetto della diffusione di fonti rinnovabili. Ma “ci aspettiamo che diventino milioni“: il passaggio dal watt al byte, dai tralicci alla gestione dei dati, diventa quindi fondamentale perché “da qui a 10-15 anni saremo sempre più dei gestori di flussi di energia“.
Il Piano 2020-2024 colloca dunque il Gruppo “al centro del futuro energetico, protagonista della transizione energetica, con il più alto impegno di sempre a garanzia della sicurezza e della stabilità del servizio“. La prima leva è rappresentata dagli “investimenti sulla rete, per connettere più punti e trasportare l’energia nei centri di consumo, possibilmente senza buttare via nulla“. Serve quindi capacità di stoccaggio: “Il capacity market è uno strumento necessario per la gestione dei picchi di consumo avendo un back up e sostenere gli investimenti in nuovi impianti più puliti per sostituire quelli a carbone. Ma abbiamo bisogno di stoccaggi e altri strumenti per garantire stabilità del sistema rispetto ai cambiamenti climatici“.
Più nel dettaglio, 7,3 miliardi di euro da investire in cinque anni. Un record per Terna, come ricorda l’AD e DG Luigi Ferraris: “Più della metà serve allo sviluppo della rete, cioè per rafforzare la connessione tra zone di mercato e verso l’estero, per razionalizzare le reti principali metropolitane del Paese e avere sempre più linee sottomarine e interrate“. Tra i principali investimenti di sviluppo c’è anche il collegamento con la Corsica e il Tyrrhenian link per lo scambio di elettricità tra Sicilia, Sardegna e Campania: “Il resto andrà a rinnovare il piano di difesa dalle emergenze climatiche. Nel 2020 l’impegno sarà di 1,3 miliardi“.
Sullo sfondo la chiusura degli impianti a carbone. Il 2025 rappresenta solo una tappa intermedia: Luigi Ferraris spiega infatti come l’obiettivo finale sia il 2030, “quando si dovrà arrivare a una copertura da fonti rinnovabili pari al 55%“. Una crescita che “avverrà nei dieci anni con un ingresso di circa 40 mila megawatt di capacità solare e eolica, che è già in atto“. Per assicurare la continuità del flusso elettrico occorre quindi “la disponibilità di una capacità termoelettrica gas che funga da picco, che è supportata dal capacity market, in modo da garantire, insieme agli stoccaggi, alle batterie e agli investimenti in rete, la continuità del servizio“. E in questa prospettiva “siamo già avanti“, come conferma l’AD e DG di Terna nell’intervista.

Terna, Piano 2020-2024: l’intervista del “Corriere della Sera” all’AD e DG Luigi Ferraris
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