Presentato il 22 marzo scorso a Milano, il nuovo piano strategico 2018-2022 di Terna “è stato accolto bene” anche negli Stati Uniti. A confermarlo, l’Amministratore Delegato del Gruppo, Luigi Ferraris, soddisfatto per un risultato importante, soprattutto perché gli investitori istituzionali esteri, che detengono il 47% del capitale sociale del gruppo italiano, sono concentrati per buona parte (13,9%) proprio negli USA e in Canada. Il numero uno di Terna ha incontrato a Chicago, Boston e New York City i rappresentanti di Fidelity, BlackRock, Lazard e Morgan Stanley, per allargare ulteriormente la base degli investitori con orizzonte temporale “long”. Il gruppo sta sondando il terreno in un contesto “sempre all’avanguardia” come quello degli Stati Uniti, per collaborazioni atte allo sviluppo di soluzioni tecnologiche finalizzate a soddisfare le esigenze di flessibilità e di esercizio in sicurezza del sistema elettrico. Rientra in questa strategia l’adesione al progetto di ricerca del Precourt Institute of Energy dell’Università di Stanford, strutturato per la predizione dei futuri scenari energetici. Ancora più significativa è la scelta di aprire a San Francisco un ufficio insieme a Cdp per poter interagire con maggiore efficacia con le realtà tecnologiche locali. In particolare, Terna sta sviluppando un accordo di collaborazione con Tesla, che ha sede a Palo Alto, “per vedere come stoccare l’energia e come utilizzarla anche per scopi di stabilizzazione della rete“. Luigi Ferraris ha sottolineato l’importanza di questa partnership, nella quale “stiamo investendo qualche milione insieme“, e ha poi parlato dell’elettrificazione dei trasporti privati, ricordando che nel piano strategico “non c’è alcuna ipotesi” di installazione di colonnine per ricaricare veicoli elettrici. L’obiettivo principale di Terna è proprio quello di rimanere al passo con i tempi in materia di evoluzione tecnologica e a questo target si accompagna necessariamente la ricerca di contatti negli Stati Uniti in grado di offrire “soluzioni energetiche utilizzabili da noi e anche altri player“, preferibilmente con “un modesto contenuto di capitale“. Durante la presentazione del Piano, Luigi Ferraris ha affrontato il tema legato al rischio di cyber-attacchi, argomento molto attuale oltreoceano. Pur rilevando attualmente alcun allarme in merito, Terna rimane costantemente vigile e “ha investito, sta investendo” molto. 600 milioni di euro sono infatti dedicati alla digitalizzazione, all’IT e ad altri aspetti legati alla sicurezza. Quella che si è presentata a New York è quindi una Terna “veloce“, “al passo con i tempi“, pronta a realizzare questo piano con un lavoro straordinario.
Per maggiori informazioni:
http://america24.com/news/terna-in-cerca-di-partnership-in-usa-presto-un-ufficio-san-francisco
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