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Vito Gamberale ripercorre la sua lunga carriera manageriale

Principali esperienze e figure di riferimento del top manager

L’Ingegnere Vito Gamberale ha preso parte, lo scorso 22 maggio, alla 13ma Giornata dell’Economia, appuntamento annuale dedicato agli studenti di Campobasso, organizzato dalle Camere di Commercio di Campobasso ed Isernia, in collaborazione con Unioncamere Molise, per fare il punto sulla situazione economica delle province molisane.
In apertura, il top manager ha spiegato quali siano, a suo avviso, le principali caratteristiche di un buon leader.

In particolare: saper guidare attraverso l’esempio; chiarezza nella definizione e comunicazione degli obiettivi; capacità di saper costruire e gestire il proprio team di lavoro; pensare in modo non convenzionale; riconoscere ed anticipare i cambiamenti. Secondo Gamberale è altresì importante guidare l’innovazione ricavando sviluppo da essa, nonché coniugare lo sviluppo aziendale con gli interessi degli azionisti.
Successivamente, Gamberale ha ripercorso le principali tappe della sua lunga carriera manageriale ricordando, tra le altre cose, quali siano state le figure di riferimento che lo hanno guidato nel suo cammino e che hanno contribuito alla sua crescita professionale.
Una carriera iniziata nel 1968 quando, a soli 24 anni, Gamberale intraprende l’esperienza diSpecialist in ANIC – Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili. Un anno dopo, entra a far parte dell’IMI – Istituto Mobiliare Italiano – dove si occupa di valutazione dei programmi di investimento e sviluppo industriale di aziende, per concedere loro finanziamenti a lungo termine. In questo periodo, Gamberale trova un mentore nell’Ingener Enrico Murri che, come ricorda lo stesso Gamberale, in un’epoca in cui ancora non si utilizzavano i computer, aveva creato un’efficiente banca dati che raccoglieva i parametri settoriali del sistema industriale italiano nello spazio e nel tempo. Da quest’esperienza, il manager assorbe in particolare la disciplina, il rigore e il metodo, sviluppando il rispetto verso tutte le aziende, a prescindere dalle loro dimensioni e dal settore di appartenenza. È inoltre in questa stagione della sua carriera che Gamberale inizia a conoscere veramente a fondo il tessuto industriale e produttivo del Paese.
Nel 1977, forte di questa esperienza, entra a far parte della GEPI – Società per le Gestioni e le Partecipazioni Statali – in cui si occupa di salvataggio di aziende in crisi e del loro reinserimento sul mercato, in qualità di Responsabile per le acquisizioni e le privatizzazioni. Prende così avvio una seconda fase della sua carriera, in cui si dedica soprattutto ad attività in veste di dirigente. Un’ulteriore occasione di crescita, stavolta sotto la guida dell’Ing. Mario Murri che, ricorda Gamberale, dotato di grande capacità di sintesi, sense of humour, distacco emotivo e rapidità nel prendere le decisioni, gli insegnò a recuperare realtà industriali in crisi, puntando sempre al meglio e favorendo l’evoluzione tecnologica.
Dal 1984 al 1991, Gamberale è nel Gruppo ENI, per il quale si occupa di privatizzazione degli asset “non core”, con l’obiettivo di riportare il Gruppo al suo core business, quello energetico. In questo periodo, con il Prof. Franco Reviglio e il Rag. Vittorio Mincato, Gamberale ha l’occasione di sviluppare il coraggio di affrontare situazioni complesse e critiche. Reviglio e Mincato, ricorda Gamberale nel suo intervento, gli trasmettono chiarezza e rigore nel metodo.
Nel 1991, ha inizio l’attività manageriale vera e propria di Gamberale, con l’incarico di Amministratore Delegato di SIP. Tra gli obiettivi principali, in questo periodo, quello di recuperare il gap infrastrutturale nel settore delle telecomunicazioni rispetto agli altri principali Paesi europei, soprattutto per quanto riguarda il comparto della telefonia mobile.
Gamberale diviene successivamente Direttore Generale di Telecom Italia e, con la sua fondazione, nel 1996, primo Amministratore Delegato di TIM – Telecom Italia Mobile. In quegli anni, con Ernesto Pascale (Presidente dapprima di SIP e, successivamente di Telecom Italia e STET), Gamberale partecipa allo sviluppo internazionale di Telecom Italia e ad un vertiginoso processo di diffusione della telefonia mobile in Italia. Di Pascale, Gamberale apprezza il coraggio, l’ambizione per grandi progetti ed una capacità di solidarietà “coraggiosa”.
Nel corso dell’Evento svoltosi a Campobasso, il manager ha ricordato il sostegno e l’incoraggiamento ricevuto da Pascale nella creazione di TIM, sottolineando inoltre il fondamentale contributo di quest’ultimo nel rendere Telecom Italia “il migliore operatore al Mondo per sviluppo, efficienza, redditività e presenza internazionale“.
Un’ulteriore importante esperienza nella carriera di Vito Gamberale ha inizio nel 2000, con l’ingresso in Autostrade. Nel periodo dal 2000 al 2006, i principali obiettivi della sua gestione (ricopre, tra le altre cose, il ruolo di Amministratore Delegato) prevedono l’uscita dagli asset “non core” della Società, nonché lo sviluppo della tecnologia e delle attività estere. Si realizza in quegli anni la prima privatizzazione italiana in ambito infrastrutturale.
Proprio le infrastrutture sono ancora una volta centrali nell’esperienza successiva di Gamberale. Da un’idea maturata nell’ultimo periodo alla guida di Autostrade, il top manager promuove, assieme ad un gruppo di Sponsor – tra cui la Cassa depositi e prestiti, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Fondazioni bancarie e Casse di previdenza – un fondo specializzato in investimenti nelle infrastrutture nazionali. Tra gli obiettivi, ancora una volta, la riduzione del gap competitivo con i principali Paesi europei. Nasce così, nel 2007, F2i – Fondi italiani per le infrastrutture. Vito Gamberale ne diviene Amministratore Delegato e, durante il periodo della sua gestione (ha lasciato l’incarico lo scorso ottobre), F2i si afferma come il più grande fondo italiano di private equity, uno dei maggiori al mondo tra quelli dedicati ad investimenti nelle infrastrutture di uno solo Paese. La strategia di investimento adottata in F2i sotto la sua gestione ha previsto l’acquisizione di partecipazioni e la loro aggregazione in filiere (distribuzione del gas; aeroporti; TLC; servizi idrici integrati; energie rinnovabili; ecc.), che hanno portato alla costituzione di campioni nazionali nel rispettivi settori di riferimento, secondo una gestione con logica industriale delle partecipate.
A conclusione del suo intervento, Vito Gamberale ha descritto la sua attuale attività di Investor Manager. Attraverso una sorta di fondo personale – VAG – Gamberale investe attualmente “in Aziende selezionate passibili di crescita significativa” per poi entrarvi nel ruolo di Presidente concordando, al momento di entrare, il valore dell’Azienda e, all’uscita, i criteri per la valorizzazione.
Tra queste attività rientrano i suoi recenti ruoli di azionista e Presidente del Gruppo PSC e di Iterchimica.

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