“Se la ricchezza non fa la felicità, figuriamoci la povertà”. Con questa battuta fulminante, Woody Allen, descrive, a sua insaputa, uno dei paradossi più famosi tra quelli scoperti dagli economisti negli ultimi decenni. Quando confrontiamo il Pil pro-capite di vari paesi, notiamo che, in quelli con un valore più elevato, la percentuale di cittadini che si definisce “abbastanza” o “molto felice” è più elevata. Piccoli incrementi nel reddito portano a grandi incrementi nella quota di coloro che si definiscono “felici”. E fin qui, naturalmente, niente di strano.
L’economia della felicità e il paradosso di Easterlin
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